La Principessa della csardas a Gorizia
in occasione del 30° della Fondazione CARIGO
Concerto scenico al TEATRO VERDI di GORIZIA ore 20,45
LA PRINCIPESSA DELLA CSÁRDÁS
Personaggi e interpreti
Sylva Varescu Selma Pasternak
Edvino Mathia Neglia
Conte Boni Kancianu Andrea Binetti
Contessina Stasi Ilaria Zanetti
Conte Feri de Kerekes Roberto Berni
Misho e Misha Alessio Colautti
Generale Rohnsdorff Julian Sgherla
Leopoldo Maria, Principe di Lyppert-Weylersheim Gualtiero Giorgini
AnnHilte, sua moglie Jadranka Jovanović
Kiss, notaio Giulio Gessi
FVG Orchestra diretta da Romolo Gessi
Regia di Andrea Binetti
Coro diretto da Petra Grassi
Coreografie di Noemi Gaggi
Costumi della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi
Produzione dell’Associazione Internazionale dell’Operetta FVG diretta da Rossana Poletti
“Operetta emblematica della grande produzione di Imre Kálmán – afferma il regista Andrea Binetti – tra i più grandi autori di operette della Mitteleuropa. Kálmán conserva nelle sue composizione la tradizione del valzer viennese, delle marcette asburgiche, ma su tutto prevale sempre la passione per la musica di ispirazione magiara, espressa in orchestra dalla grande presenza di archi. Il violino è spesso protagonista nelle sue operette e non manca certamente nella csardas. La trama proposta in questa produzione è quella originale.
All’Orpheum, mondano locale di Budapest, regna incontrastata la bellissima canzonettista Silva Varescu che, chiamata Principessa della csardas, dà il suo addio agli amici, in procinto di partire per una trasferta artistica negli Stati Uniti. Il Principe Edvino Carlo di Lippert-Weylersheim, innamorato di lei, si impegna davanti ad un notaio a sposare Silva entro otto settimane. Edvino Carlo viene poi richiamato a Vienna dai genitori che lo hanno nel frattempo promesso sposo alla contessina Stasi. Edvino, controvoglia, è costretto a tornare al palazzo paterno, dove si celebra il fidanzamento fra il giovane e Stasi. Silva, ritornata dagli Stati Uniti, lo viene a sapere e si presenta al ricevimento assieme al Conte Boni, amico di famiglia, spacciandosi per sua moglie. L’arrivo imprevisto suscita la gelosia di Edvino che si tramuta presto in dolcezza verso l’amata. Boni intanto, su ordine di Silva, corteggia Stasi non lasciando indifferente la fanciulla. Silva, dopo aver ricevuto una nuova dichiarazione d’amore da parte di Edvino, mostra ai convitati l’impegnativa scritta davanti al notaio e annuncia di essere una principessa, la Principessa della csardas. È scandalo. I genitori di Edvino non possono tollerare che il discendente della gloriosa casata di Lippert-Weylersheim sposi una canzonettista. Silva, fra le lacrime, abbandona la festa.
In un albergo di Vienna si trova Feri, aristocratico amico di Edvino, che ha accompagnato da Budapest la troupe in procinto di imbarcarsi per gli Stati Uniti. Nello stesso albergo, arriva anche la famiglia di Edvino: Feri riconosce nella madre di Edvino, una famosa cantante che anni prima si era ritirata dalle scene. Viene così a cadere il motivo dello scandalo di un matrimonio tra un principe e una canzonettista: Edvino e Silva coronano il loro sogno d’amore e Boni fa lo stesso con Stasi. Mentre la guerra si avvicina dopo l’assassinio del principe ereditario a Sarajevo, la compagnia teatrale – inconsapevole del pericolo – si mette in salvo partendo per gli Stati Uniti insieme alle due felici coppie di novelli sposi.
Nel 1915 Kálmán realizzava “La Principessa della Czarda” mentre la guerra mieteva vittime sui vari fronti, una guerra tragica di cui le notizie ancora non avevano raggiunto le dimensioni apocalittiche che avrebbero avuto poco dopo, con i lunghi anni della guerra di trincea, i plotoni mandati al massacro, gli uni contro gli altri come carne da macello. E Kálmán infatti in un passo ricorda che “si vive una volta, soltanto una volta, un giorno e poi mai più!…Danziamo, amor, perchè doman è forse invan!”, con la stessa gioia disperata raccontata da Lorenzo de Medici nel suo inno alla giovinezza che fugge e “di doman non c’è certezza”. Il presagio di una disfatta che avrebbe trascinato nell’annientamento l’impero austroungarico e distrutto le fortune di tutta quell’aristocrazia, di cui è piena l’operetta danubiana, che Kálmán racconta con tutta la struggente passionalità di cui è capace.
Il ruolo della principessa Annhilde, madre del principe Edvino, che in gioventù era stata lei stessa prima donna all’Orpheum di Budapest, sarà interpretata da Jadranka Jovanovic, prima donna dell’Opera di Belgrado. La principessa madre avrà un ricordo nostalgico del suo passato da soubrette, che nello spettacolo viene realizzato attraverso l’aggiunta di una famosa romanza, tratta da “Amore di Zingaro” di Franz Lehár.
L’operetta in questa occasione viene adattata alla forma di concerto scenico.