Il Premio a Paolo Limiti
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Internazionale dell’Operetta, presieduto da Claudio Grizon e composto da Danilo Soli (presidente onorario), Andrea De Col (vicepresidente vicario), Stefano Curti (vicepresidente), Livia Amabilino Bobbio, Umberto Bosazzi, Giorgio Cesare, Paolo de Gavardo, Romolo Gessi, Raul Lovisoni, Piero Srebernik, Bruno Sulli, Roberta Vlahov e Giuseppe Zudini (consiglieri), costituitosi in commissione giudicatrice, dopo aver consultato noti esperti del teatro musicale, ha deciso all’unanimità di assegnare il Premio Internazionale dell’Operetta 2006 al popolare autore e conduttore di eventi artistici Paolo Limiti, che è stato l’estremo sostenitore della musa leggera nel mondo ormai immemore della televisione italiana. Si deve infatti a Limiti una serie di trasmissioni di grande successo, di cui non si sono mai chiariti i motivi dell’abbandono, dove sono stati rievocati i momenti gloriosi dell’operetta, della commedia musicale e del musical in una brillante e melodiosa serie di esibizioni, che hanno visto cimentarsi personaggi celebri dello spettacolo, giunti anche da Oltreoceano, e mettersi in luce nuovi e valenti artisti, da Angiolillo alla Taigi, da Terranova alla Villa, da Binetti alla Mattera. Davanti agli occhi dei telespettatori, Limiti ha rievocato i grandi autori di ogni epoca, dall’operetta italiana a Lehár, da Kálmán a Herbert, da Kern a Weill, da Rodgers a Porter, fino ad anticipare gli ultimi successi di Broadway e di Londra, da “Aida” a “The Producers” e a “Re Leone”, compresi i nostri trionfi, da Garinei e Giovannini a “Notre Dame de Paris” di Cocciante, fino a gioielli a noi sconosciuti, come i “Fantasticks”, o dimenticati come “Wunder Bar”. Grazie a Limiti, la TV italiana è stata per lungo tempo all’avanguardia in un settore così importante e oggi tanto trascurato, poiché ogni performance, spesso splendidamente coreografata, veniva arricchita dal suo inesauribile bagaglio di cognizioni e di aneddoti, anche cinematografici, come per Noël Coward. Basterebbero queste trasmissioni, da “Ci vediamo in TV” a “Alle due su Raiuno”, a giustificare largamente l’assegnazione del premio, ma c’è nella sua carriera molto di più, a partire da commedie musicali come “L’ora della fantasia” per Baudo e la Mondaini, a “Biondissimamente tua” sulla vita di Wanda Osiris, dalle canzoni di “Victor Victoria” per Sandro Massimini al melodramma “La zingara guerriera” assieme a Luigi Nicolini, fino al musical “Carmen Pop” con Cecilia Gasdia.
Nato a Milano nel 1940, Limiti debutta come creativo pubblicitario e nel 1968 firma una radiorivista per Elsa Merlini. Inizia qui la lunga collaborazione con Mina, che incide decine di sue canzoni, da “La voce del silenzio” a “Secundì Secundà”. Sarà quello con la tigre di Cremona uno stretto rapporto professionale ricco di soddisfazioni, cementato dalle tre stagioni di Radio Montecarlo e più tardi dallo strepitoso successo dello special “Viva Mina”, che spinse la Rai a produrne altri. Altrettanto proficua è la collaborazione con Mike Buongiorno come autore di tante trasmissioni, fino alle cinque gloriose stagioni del “Rischiatutto”. Dalla Vanoni alla Worwick, da Di Capri alla Goggi, da Al Bano a Bongusto, tutti si affidano alla sua eccezionale vena creativa. Nel 1979 collabora con Marchesi alla rivista domenicale “Ma perché? Perché sì”. Vince la Rosa d’oro a Montreux con i numeri televisivi di “Fatti e fattacci” per Ornella Vanoni e Gigi Proietti. Cura per la Mondadori trasmissioni di successo e firma il primo fortunato settimanale “Guida Tv”. Inizia il rapporto con le TV commerciali e diventa direttore dei programmi di Telemontecarlo, avendo collaboratori come Walter Chiari e Gianfranco Funari. La prima sit-com italiana “Crociera di miele” con Gaspare e Zuzzurro porta la sua firma. Suo anche il telequiz “Un milione al secondo” con Pippo Baudo per Telequattro. Non si contano gli altri programmi Rai che produce o conduce, tra cui le “Tv Story” da Celentano alla Carrà. Per Telemontecarlo produce in Brasile una teleserie per ragazzi. Grande è il suo amore per il cinema a cui dedica eccezionali programmi, a partire da “Viva Hollywood” a cui partecipano attori come Lauren Bacall, Esther Williams e Charlton Heston. Molti anche gli special Rai sulla Callas, Villa, Battisti, la Monroe, la Lollobrigida e altre star, nonché i “Supersera” con la Taylor, la Goldberg, la Stone, Bocelli e Pavarotti, e i “Paolo Limiti Show” con Delon, la Valente, le Kessler, Ranieri e Dorelli. Per Pavarotti firma pure il concerto al PalaTrussardi. Ma Limiti vince anche il Golden Antenna e il Telegatto, crea “Evviva il 2 giugno” per la festa della Repubblica, è a Torino a presentare l’Otello, a Verona per il gala della Ricciarelli e a Firenze per il prestigioso Prix Italia della Rai. Autore di libri di ricordi e del romanzo “Bugiardo e incosciente” è giustamente considerato, per la diffusione di “Ci vediamo in Tv”, uno dei più popolari e amati personaggi italiani all’estero. Due anni fa con Mara Venier conduce “Domenica in” su Rai Uno confermando il suo ruolo centrale nel mondo televisivo, per cui oggi è legittimo chiedere in prima, seconda o terza serata Rai, l’atteso ritorno di un nuovo programma che sia dedicato alla musa leggera e che porti quella firma che per tutti è la sola garanzia: un programma di Paolo Limiti.