CIN-CI-LA’ a Piancavallo e Montereale Valcellina

Mostra Storica dell’Operetta a Bruxelles
Giugno 16, 2011
TriesteOperetta al Ridotto – settima edizione
Novembre 7, 2011

Venerdì 12 Agosto 2011 alle ore 21.00 presso il PALAPREDIERI di PIANCAVALLO

Domenica 14 Agosto 2011 alle ore 21.00 presso il PIAZZALE DUOMO di GRIZZO di MONTEREALE VALCELLINA.

 

I PAPU hanno dato vita ad un’esilarante Cin-Ci-Là a Piancavallo e a Montereale Valcellina nel lungo weekend ferragostano. Organizzatori dell’iniziativa la Corale Polifonica di Montereale Valcellina e l’Associazione Internazionale dell’Operetta del Friuli Venezia Giulia che, con la collaborazione della Provincia di Pordenone e del Comune di Montereale Valcellina, hanno proposto al pubblico del pordenonese la famosissima operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. A dirigerla il triestino Andrea Binetti, che nell’occasione ha vestito anche gli spassosi panni di Petit-gris; al suo fianco il m° Maurizio Baldin ha diretto l’orchestra e il coro, la corale appunto di Montereale, che nell’occasione non si accontenta di cantare ma in scena partecipa attivamente a tutte le vicissitudini dei principali protagonisti. Marzia Postogna, cantante e attrice triestina, è stata la soubrette, il ruolo della diva Cin-ci-là le calza a pennello dopo il successo personale riportato nel Festival dell’Operetta appena conclusosi a Trieste. La coppia di sposi, due giovani ingenui che però si cimentano in arie romantiche particolarmente impegnative, è stata interpretata dal tenore Daniele Gaspari (Ciclamino) e dal mezzosoprano Gabriela Thierry (Myosotis); i Papu, Andrea Appi e Ramiro Besa, hanno vestito i panni di Blum e Fon-Ki, cimentandosi in un dentro e fuori dalla storia pieno zeppo di comicissime gag.

Cin-ci-là  è l’operetta in due atti, scritta da Carlo Lombardo sulle musiche di Virgilio Ranzato, più celebre realizzata dai due assieme: il primo musicista, librettista, impresario napoletano, il secondo celebre violinista veneziano. È soprattutto grazie a loro che il genere brillante dell’operetta diventò agli inizi del ‘900 veramente “italiano”. Oggi Cin-ci-là resta una delle operette più amate dal pubblico italiano e più rappresentate dalle compagnie di giro. Teatro di equivoci e di divertimento, un cocktail esplosivo, garanzia di colpi di scena, travolgenti duetti, scene appassionate e trovate brillanti.

Venne rappresentata per la prima volta nel 1925 al Teatro Dal Verme di Milano, è una fiaba esotica ambientata a Macao, favoloso paese dell’Estremo Oriente, scenario insolito per una vicenda che lascia trasparire una morale tutta europea e, vista oggi, bonariamente provinciale. Una favola assurda e divertente di una banalità scoraggiante, di un’illogicità disarmante, dove però si ride di cuore.

La giovane principessa, figlia di Fon-Ki, re di Macao, sta per sposarsi ed è triste perché deve abbandonare i sogni e i giochi della fanciullezza, durante la quale è stata curata dal fedele Blum.

Anche il suo promesso sposo Ciclamino, erede al trono di Corea, è triste per gli stessi motivi e si dimostra scarsamente entusiasta del matrimonio. A Macao c’è l’usanza che durante il periodo di fidanzamento di una principessa, il Ciun-ki-sin, ogni divertimento e ogni lavoro vengono sospesi fintanto che il matrimonio stesso non viene consumato, evento che è annunciato dal suono di un carillon. Questa volta la “quaresima” è destinata a durare a lungo, perché entrambi gli sposini non  sanno assolutamente nulla sull’amore. L’arrivo da Parigi dell’attrice Cin-ci-là, in procinto di girare un film a Macao, cade a pennello: il Mandarino Fon-Ki pensa di affidare il Principe alle “cure esperte” della donna, ma giunge inaspettato, l’eterno spasimante Petit-gris, che per vendicarsi rivolge le sue attenzioni a Myosotis.

Ciclamino finirà tra le braccia di Cin-ci-là e Myosotis capirà l’importanza dell’amore grazie alle “spiegazioni” di Petit-gris. Suoneranno due carillon, ma lo scandalo sarà messo a tacere perché finalmente i due sposi saranno in grado di essere marito e moglie e il popolo di Macao potrà darsi alla pazza gioia dei festeggiamenti.