Ballo al Savoy al Castello di San Giusto

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“Ballo al Savoy”

operetta del 1932 – musiche di Paul Abraham

libero adattamento dal libretto

di Alfred Grünwald e Fritz Löhner-Beda

 

in scena al Castello di San Giusto – Cortile delle Milizie – Trieste

mercoledì 26 luglio 2017 ore 21

 

con il contributo della Regione FVG e in collaborazione con il Comune di Trieste, nell’ambito delle manifestazioni di Trieste Estate 2017

 

E’ una bella impresa quella che l’Associazione Internazionale dell’Operetta si è assunta nel portare al Castello di San Giusto “Ballo al Savoy”, uno spettacolo completo il prossimo 26 luglio. Potrebbe nascere inevitabilmente il confronto con quelle che furono le produzioni del Verdi degli anni 50 e 60 e quelle successive allestite nei teatri. In campo ci sono forze ovviamente diverse: un colosso teatrale e una volonterosa associazione, che ha dalla sua però artisti e organizzatori che in questi anni hanno sperimentato sul campo la piccola lirica e lo spettacolo musicale con assiduità e passione. E sono andati a cercare soluzioni diverse, moduli snelli ma egualmente efficaci, perché con l’operetta fondamentale è il divertimento. Per farlo sono stati chiamati due capitani della risata in regione, la coppia di comici, I PAPU, che dalle televisioni locali fino a Zelig di Mediaset hanno sempre ottenuto successi. Già nella produzione di Cin Ci Là del 2011 le loro soluzioni sceniche, i testi, le gag avevano colpito nel segno. Oggi si ripresentano in Ballo al Savoy, dopo aver fatto i compiti a casa, avendo riscritto il copione nelle parti essenzialmente comiche; vestono i panni di due simpatici personaggi dello spettacolo, ma agiscono anche da commentatori fuori scena creando esilaranti siparietti.

Andrea Binetti, regista attento e preparato, protagonista di Ballo al Savoy, ha raccolto attorno a sé un gruppo di cantanti che spiccano per le qualità vocali e per la capacità di interpretazione: i soprani Marzia Postogna, Maria Giovanna Michelini e Mojca Milic, il tenore Mathia Neglia. A completare il cast una jazz band diretta dal maestro Maurizio Baldin, che ha pure curato gli arrangiamenti musicali: Maurizio Baldin e Carlo Corazza al pianoforte, Antonio Kozina al violino, Giovanni Vello alla tromba e Lorenzo Fonda alle percussioni. Sul palco il coro di Montereale Valcellina e due gruppi di balletto: il Club Diamante di Marisa Benes e Artinscena di Maria Bruna Raimondi. Scene, costumi e immagini realizzate da Andrea Binetti, con la direzione organizzativa di Rossana Poletti.

“Ballo al Savoy” sarà in scena a San Giusto, nel Cortile delle Milizie, il 26 luglio prossimo alle 21. I biglietti sono in prevendita presso TicketPoint – Corso Italia 6/C (in galleria con ingresso anche da Via San Nicolò)– Trieste, al prezzo unico di 14,00 euro, con i seguenti orari: 8,30-12,30 e 15,30-19, da lunedì a venerdì, e al Castello un’ora prima dello spettacolo. Per informazioni contattare l’Associazione Internazionale dell’Operetta: e-mail info@triesteoperetta.it – tel. 340 4738010.

 

“Ballo al Savoy”

operetta del 1932 – musiche di Paul Abraham

libero adattamento dal libretto

di Alfred Grünwald e Fritz Löhner-Beda

 

Direttore dell’ensemble jazz Maurizio Baldin

 

Regia di Andrea Binetti

 

spettacolo prodotto
dall’Associazione Internazionale dell’Operetta
Friuli Venezia Giulia

 Direzione organizzativa di Rossana Poletti

 

con I PAPU

 

con Andrea Binetti, Marzia Postogna,

Giovanna Michelini, Mathia Neglia e Mojca Milic

 

con il Coro Polifonico di Montereale Valcellina

 

con

Maurizio Baldin e Carlo Corazza – pianoforte

Antonio Kozina – violino, Giovanni Vello – tromba

Lorenzo Fonda – batteria

 

Coreografie di Marisa Benes (Club Diamante) e Maria Bruna Raimondi (Artinscena)

Operetta su musica di Paul Abraham e libretto di Alfred Grünwald e Fritz Löhner-Beda, fu rappresentata per la prima volta il 23 dicembre 1932 al Großes Schauspielhaus di Berlino. La partitura dell’operetta risulta essere più moderna rispetto ai canoni dell’epoca, facendo un uso abbondante di musiche a ritmo di foxtrot  e balli di impronta latino-americana, come il tango e il paso doble, che in quel tempo cominciavano a invadere l’Europa, contaminando tutto un genere di teatro musicale.

La storia

Il maggiordomo Arcibaldo ci introduce in casa Faublas dove si festeggiano i padroni di casa, Aristide e Maddalena, di ritorno dal lungo viaggio di nozze. Fra gli eleganti invitati spiccano lo stravagante Mustafà Bey, un turco sempre alla ricerca di una nuova moglie, e la frizzante Daisy Parker, cugina della padrona di casa. Nel mezzo del divertimento generale Aristide riceve un telegramma da Tangolita, una danzatrice sua ex-fiamma, che pretende una notte d´amore con lui: lo aspetta al Savoy. Aristide, consigliato da Mustafà, trova una buona scusa per andare: deve assolutamente incontrare il suo amico Pasodoble, compositore jazz al Savoy. Naturalmente Aristide non conosce affatto Pasodoble anche perché in tal caso saprebbe che Pasodoble non è altro che lo pseudonimo dietro cui si nasconde Daisy Parker, la cugina di sua moglie. Maddalena è così certa che si tratta di una scusa. Decisione fatale: anche loro andranno al Savoy, Daisy per dirigere il concerto, Maddalena per sorvegliare il marito. Al Savoy troviamo fra gli avventori un buffo e timido avvocato, Celestino, che si concede ogni tanto qualche follia nel celebre hotel. Quando Maddalena si rende conto che suo marito, dopo il bellissimo numero di danza di Tangolita, si ritira con questa in un separé, fa altrettanto con lo stralunato Celestino. A questo punto la direzione del Savoy premia Pasodoble per le sue composizioni jazz rivelandone la vera identità. Aristide è sbalordito ma lo è ancora di più quando Maddalena sotto l´effetto dello champagne dice di aver tradito il marito. La mattina dopo nella sua bella villa Aristide è furibondo e pretende il divorzio. Le pratiche per il divorzio vengono affidate ad uno studio che manda proprio l´ignaro Celestino: immaginate lo scompiglio! E anche il lieto fine!