Il Premio Massimini a Riccardo Simone Berdini
La Commissione giudicatrice del Premio Nazionale “Sandro Massimini”, presieduta dall’Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, e composta da Umberto Bosazzi, Stefano Curti, Claudio Grizon, Gino Landi, Stefano Maccarini, Andrea Merli, Giovanni Maria Monti, Elio Pandolfi e Danilo Soli, ha deliberato all’unanimità di assegnare il riconoscimento per il 2009, dodicesima edizione, all’artista triestino Riccardo Simone Berdini, il quale ha già saputo conquistarsi il plauso e la simpatia del vasto pubblico del teatro musicale leggero. Nato il 4 dicembre 1983, egli vanta infatti un curriculum di straordinaria versatilità, tanto da potersi così definire: attore, cantante, musicista e compositore, appassionato cultore di cinema, fumetti, musical e rock. La sua prima apparizione risale al 2004 a Trieste, quando lancia il musical “Il Bambino Alogeno”, da lui ideato, scritto, diretto e interpretato, ma la vera carriera ha inizio alla Bernstein school of musical theatre di Bologna, dove si diploma nel 2008 sotto la guida di Shawna Farrell, interpretando impegnativi ruoli da protagonista in “Parade” ( Frank), “Sweeney Todd (Tobin) e “Into the Woods (Baker). Ruoli in cui emerge anche al Rossetti di Trieste per il vulcanico virtuosismo. E nello stesso 2008 eccolo affermarsi come il gangster Happy Mac e il Mendicante, protagonisti di”Beggar’s Holliday” di Duke Ellington, versione jazz dell’”Opera da tre soldi” di Brecht, nella prima europea al Teatro Comunale di Bologna con la regìa di Gianni Marras.
Dopo una breve esperienza come cantante nel teatro della nave da crociera Msc Orchestra, ecco il nostro Berdini imporre la sua singolare personalità come protagonista per tutto l’inverno di uno one man show, intitolato “ Moments” sulla più grande nave da crociera d’Europa, la Msc Fantasia. Partecipa quindi alla trionfale tournée coreana di “Pinocchio”, il grande musical dei Pooh, prodotto dalla Rancia e diretto da Saverio Marconi, dove è stato infine chiamato a interpretare con successo il ruolo del celebre burattino nell’ultimo giro italiano, cosa che ha fatto con eccezionale bravura senza far rimpiangere la mancanza di Manuel Frattini, il primo vincitore del Premio Massimini. Dopo l’exploit di “Pinocchio”Berdini ha partecipato con particolare entusiasmo allo spettacolo “80 voglia di 80” accanto allo show man toscano Paolo Ruffini per la regia di Fabrizio Angelini e la produzione di Silvia Verdone: per due settimane si esibisce così al Parioli di Roma, diretto da Maurizio Costanzo, con grande successo di pubblico e di critica.
Ormai siamo a quest’anno, quindi fuori dal premio, quando si concretano i più interessanti progetti di collaborazione con il Rossetti di Trieste, a partire da “Musical Journey”, fortunato recital dell’Associazione dell’Operetta per i Pomeriggi musicali al Rossetti, che ottiene un brillante successo, assieme a Daniela Pobega, tanto da essere votato tra i migliori spettacoli dell’intera stagione. Ma non è che il preludio alla grande gioia estiva, quando il Rossetti affida a Berdini, assieme a Davide Calabrese, il compito di aprire al Castello di San Giusto la fortunata stagione di Castello sotto le stelle con il pirotecnico, effervescente spettacolo di “Musical StarTS”. E’ la consacrazione definiva di un personaggio poliedrico, secondo triestino, dopo lo stesso Calabrese, a vincere il Massimini, il quale ha messo a frutto gli studi di recitazione con Danny Lemmo dell’Actor Studio di New York e di canto con Nathan Martin del West End londinese, ha sempre continuato a lavorare ai progetti d’incisione della propria musica e ha ora l’ambizione di rimettere in scena “Il Bambino Alogeno”, trasformato in un kolossal, intitolato “Il Cacciatore di Luce”, in cui riversare tutti i suoi miti cinematografici fantastico-avventurosi, per i quali ha scritto testi, musiche e storia. E ,perché no, farli interpretare da quei ragazzi in gamba, tutti triestini, lanciati al Castello sotto le stelle. Certo è che un personaggio come Berdini , che è anche un arguto comunicatore, è proprio un’arma vincente sulla quale contare per favorire l’atteso rilancio, con nuove e moderne idee, del Festival internazionale dell’Operetta.