Il Premio Internazionale dell’Operetta 2023

Il Premio Internazionale dell’Operetta 2020
Ottobre 25, 2022

PREMIO INTERNAZIONALE DELL’OPERETTA  trentatresima edizione

a Armando Ariostini

Il Premio Internazionale dell’Operetta  – XXXIII edizione – è stato consegnato ad Armando Ariostini nel corso del Galà dell’Operetta e del Musical del 28 dicembre 2023 al Politeama Rossetti di Trieste

Oggi che il Festival dell’Operetta a Trieste riparte, pur se con un’impronta diversa rispetto al passato, è importante ricordare quelli che furono i grandi protagonisti degli ultimi anni in cui la città è ricordata come la capitale della piccola lirica in Italia e nel mondo. Armando Ariostini è indubbiamente iscritto negli albi d’oro della città per le splendide doti di cantante senza sottovalutare la sua brillante capacità attoriale che contraddistingue i grandi protagonisti dell’operetta.

 

Ariostini è stato uno degli interpreti più gettonati del Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste. Dagli anni Ottanta, la sua presenza è stata scandita nei titoli e nei ruoli più amati della piccola lirica. Boccaccio, Danilo, Cunlight, Carnero, questi sono alcuni dei personaggi che ha interpretato nella città giuliana.

Una foto di gruppo racconta del suo Edvino ne La Principessa della csardas di Kálmán, accanto a Jadranka Jovanović e allo scomparso Fabrizio Frizzi, per la regia di Gino Landi, alla Villa Bellini di Catania.

Ariostini è stato Danilo nella Vedova allegra di Lehár, suo cavallo di battaglia, che interpretò negli anni e nei teatri italiani, insieme ad altri personaggi, accanto a soprani straordinari come Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Luciana Serra, Amarilli Nizza e Katia Ricciarelli; fu diretto da Gianandrea Gavazzeni e Daniel Oren, con registi del calibro di Mauro Bolognini, Gino Landi e Filippo Crivelli. E’ stato Eisenstein ne Il Pipistrello  di Strauss, Giove nell’Orfeo all’Inferno, Choufleury in Monsieur Choufleury e Conte Oscar in Barbablù di Offenbach, Boccaccio, appunto, nel Boccaccio di Suppè, e ancora Cunlight in Vittoria e il suo Ussaro di Paul Abraham, Carnero nello Zingaro barone e il primo Ministro in Sangue viennese di Strauss, Matamor ne Le Croquefer di Offenbach, attraversando così tutti i generi della piccola lirica, dall’operetta francese a quella dell’epoca dorata viennese di Strauss fino ai brillanti titoli dell’epoca d’argento di Lehár, Kálmán e Abraham. E’ stato pure Mikado nell’omonima operetta di Gilbert & Sullivan affianco ad Elena Zilio, per la regia di Crivelli. L’operetta con lui divertì il pubblico di Palermo, Catania, Roma, Venezia, Verona, Padova, Cagliari, Bologna, Modena, Taormina, Jesi e ovviamente Trieste.

Nato a Milano, ha iniziato gli studi con Lia Guarini, proseguendoli poi come “cadetto” alla “Scuola di perfezionamento per Artisti Lirici del Teatro alla Scala” sotto la guida dei Maestri Edoardo Muller, Giulietta Simionato e Gina Cigna. In questo periodo è stato finalista e vincitore di numerosi concorsi internazionali tra cui “Voci Verdiane” a Busseto, “Maria Callas” indetto dalla RAI, “Laboratorio Lirico” di Alessandria e “Achille Peri” a Reggio Emilia.

Dopo il successo del suo Eisenstein nel Pipistrello al Teatro La Fenice di Venezia, vi tornò in numerose altre produzioni, tra queste La Bohème col ruolo di Marcello, Crispino e la Comare (Fabrizio), La Vedova allegra (Danilo) e i Carmina Burana, con la realizzazione del CD in favore della ricostruzione del Teatro.

Spaziando dal repertorio classico-operistico a quello operettistico e moderno, passando con elasticità dai ruoli buffi a quelli drammatici, grazie anche alle spiccate doti di cantante-attore che lo caratterizzano, Armando Ariostini è stato invitato in importanti teatri e festival del mondo e ha lavorato con direttori, registi e cantanti di fama internazionale. Al Teatro alla Scala nella Carmen e Viaggio a Reims con la direzione di Claudio Abbado; a Buenos Aires, allo Staatsoper e alla Bayerischer Rundfunk di Monaco, a Bordeaux, ad Avignone e a Genova nel ruolo di Figaro del Barbiere di Siviglia (il Suddeutsche Zeitung  ebbe a scrivere che “il Figaro di Ariostini brilla al punto di far diventare secondi tutti i Figari del mondo), a Santiago del Cile in Manon Lescaut e Faust, alla Opernhaus di Zurigo in Bohème, Elisir d’amore, e accanto alla Gruberova in Linda di Chamonix.

A Montecarlo per il Gran Galà del Principe Ranieri ha cantato con Katia Ricciarelli nel Segreto di Susanna e successivamente è stato ospite d’onore accanto a Placido Domingo. Numerose sono le sue incisioni discografiche.